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Sri Lanka



Una moltitudine di paesi, saperi e sapori racchiusi in una lacrima. Mangiare dahl, kottu e rice and curry nei ristoranti più insoliti ridefinendo il concetto di (no) spicy. Vedere scimmie e scoiattoli ad ogni angolo che giocano, corrono ed attraversano indisturbati negozi e case mentre gli elefanti si affacciano sul ciglio della strada. Prendere tuk tuk, treni, auto e bus per coprire le distanze che i soli piedi non possono percorrere. Alzare lo sguardo a Colombo e disperderlo a Pidurangala, lasciarsi abbagliare dalle innumerevoli stupa bianche di Anuradhapura, pellegrinare verso Mihintale e, su strade secondarie, procedere verso un monastero immerso in una giungla. Salire, uno per uno, i 1200 gradini di Sigiriya e ammirare la natura che, infinita, governa questa terra. La bellezza e la pace di Dambulla e l'immensità silenziosa di Polonnaruwa, i cuccioli di elefante a Kaudulla, le infinite risaie lungo ogni percorso, le piantagioni di tè verso Nuwara Eliya, la puja a Kandy e il Little Adam's Peak di Ella. Arrivare dopo ore a Kalkudah e non trovare altro che cuccioli di cane, edifici abbandonati e spiagge deserte; passare da un tempio indù ad una moschea nel giro di pochi metri, prendere autobus al volo nella speranza che la loro direzione coincida con il tuo percorso, assistere ai sorpassi più ingegnosi della storia dell'umanità in cui prevale chi suona prima, rivalutare dimensioni e regole della strada perché dove ci sono due corsie è naturale passino contemporaneamente almeno sei mezzi di trasporto. Ammirare la maestosità scultorea di Buduruwagala ed assistere ai pellegrinaggi e alla cerimonie di Kataragama, arrivare al punto più meridionale dell'isola mentre lo sguardo si perde in un oceano che non incontra ostacoli fino all'Antartide per poi rituffarsi in quel caldo mare tra onde maestose e pescatori equilibristi.

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